Ti stai chiedendo cosa sia il CVV, il codice della carta di credito che viene chiesto al momento di fare un acquisto online e pagare? Vuoi conoscere di più sul suo scopo e per quali motivi si usa? Vediamo di dare risposta ai tuoi dubbi e domande in questo post.
Il CVV Carta di Credito, ovvero Card Validation Value è il codice di verifica della carta di credito e assicura un livello di sicurezza aggiuntivo per evitare la clonazione in fase di pagamento effettuato online. Questo codice è anche indicato con sigle simili come CVV2, Card Validation Value 2, e CVC ovvero Card Validation Code. In ogni caso si tratta di un metodo che assicura una ulteriore protezione alla carta.
Le caratteristiche del CVV delle carta di credito
Dal punto di vista tecnico, il CVV è composto da 3 cifre presenti sul retro della carta di credito e delle carte di debito e sul retro di ogni carta prepagata con IBAN. Il fatto che sia nascosto è poco visibile assicura una ulteriore sicurezza, anche se per i meno esperti può essere complicato trovarlo. Ad esempio, per acquistare con carte di debito Mastercard aziendali devi inserire obbligatoriamente il CVV per procedere con il pagamento.
L’origine del nome CVV, come detto, deriva dall’espressione inglese “Card Validation” o “Card Verification” e indica il codice che permette la verifica della carta. Questo numero è unico ed individuale e si trova su carte Mastercard, American Express, Visa, ecc. Si tratta di un elemento in più per proteggere l’intestatario della carta da transazioni automatiche non autorizzate o fraudolente.
A volte questo codice viene descritto anche con la sigla CVC o CV2, ma in ogni caso i numeri richiesti sono sempre quelli del codice CVV.
A cosa serve il CVV Carta di Credito
Come abbiamo visto, il CVV rappresenta un’ulteriore fattore di sicurezza e viene utilizzato dagli enti che emettono la carta per verificare che chi effettua il pagamento sia il reale possessore della carta di credito.
L’introduzione del CVV risale al 1995, quando la maggior parte delle transazioni avveniva ancora tramite i POS. Per chi non lo sapesse questi ultimi rilevano il CVV a partire dalla banda magnetica o dal chip. Un tempo, invece, i dati erano stampati e impressi sulla ricevuta e il CVV veniva aggiunto appositamente, garantendo la presenza fisica del possessore della carta al momento dell’acquisto.
Ricordiamo, tuttavia, che questo sistema non limita il furto della carta, ma solo dei dati ad esempio in caso di clonazione e assicura solo che la persona sia effettivamente presente al momento dell’acquisto.
Per questo è un sistema meno avanzato rispetto ai moderni OTP – One Time Password – o agli SMS di verifica delle operazioni. Tuttavia, la sua importanza è riconosciuta soprattutto quando si fanno acquisti online per evitare duplicazioni o clonazioni della carta di credito.
Dove si trova il CVV
Qua di seguito le indicazioni base su dove trovare il CVV della propria carta di credito:
- CVV VISA: si trova sul retro della carta, affianco all’area di firma
- CVV Mastercard: come la visa, lo possiamo trovare sul retro della carta
- CVV American Express: a differenza delle altre, si trova sul fronte della carta ed è composto da 4 cifre
- CVV Maestro: la carta Maestro non dispone di CVV, per questo non è accettata in molti negozi online
- CVV Bancomat: la carta Bancomat non dispone del codice CVV
- CVV Postepay: si trova sul retro della carta
- CVV N26: anche in questo caso, essendo una carta Mastercard, si trova sul retro della stessa.
Il CVV delle carte aziendali
Tutte le carte di credito aziendali presentano un CVV composto da 3 numeri e che viene richiesto all’utente al momento di effettuare pagamenti su Internet per scopi professionali. Si evitano in tal modo gli acquisti fatti da carte clonate e i furti su Internet, dato che questo codice è unico e personale e identifica chi effettua il pagamento. Più o meno tutti i conti correnti aziendali permettono di richiedere una carta di credito.
Ci teniamo a precisare che il CVV non identifica il titolare del conto, ma quello della singola carta e per questo si tratta di uno standard di sicurezza particolarmente apprezzato dalle aziende.
Come si usa il CVV
Il nostro consiglio è quello di inserire il CVV della tua carta aziendale solo sui siti affidabili, per non mettere a rischio le risorse finanziarie della tua azienda o del tuo business. Tante sono le banche che oggi permettono l’apertura di conti aziendali online a cui collegare carte fisiche e virtuali. Queste carte di credito possono consentire solo gli acquisti online o permettere alla persona di acquistare anche nei punti vendita fisici.
Altre carte di credito come la carta Qonto aggiungono al codice CVV il codice PAN composto da 16 cifre e la data di scadenza, oltre a riportare il nome del titolare della carta e dell’azienda. Il pagamento online sono protetti anche con il sistema 3D-Secure che si basa su codici specifici ed è la migliore garanzia di acquisti sicuri online.
Come vedi acquistare online è oggi semplice e sicuro, a patto di scegliere banche e istituti di credito aggiornati sulle ultime tecnologie per la sicurezza dei dati della carta di credito.
Come mai amazon non chiede cvv?
Ogni esercente può scegliere se nel momento dell’acquisto richiedere ai propri clienti il codice CVV oppure no. Ovviamente il non inserimento di questo campo velocizza il pagamento e il possibile acquisto, limitando le possibilità di errore e togliendo un problema all’acquirente.
Amazon ha deciso di non chiedere il CVV durante il processo d’acquisto preferendo di semplificare le vendite piuttosto che stare attento alle possibili truffe o carte clonate.
Nel momento in cui l’esercente non richiede il CVV, decide di non essere coperto dalla assicurazioni dei circuiti delle carte di credito e di assumersi i rischi legati alle frodi.