Cessione del quinto pensionati: come funziona e richiederla

Nella vita di tutti i giorni può accadere che sia necessario avere disponibilità di liquidità superiore a quella che è presente sul conto corrente.v

A maggior ragione per quanto riguarda i pensionati, i quali, oggi possono rivolgersi ad uno strumento creditizio destinato proprio a loro: la cessione del quinto pensionati.

Cessione del quinto pensionati

Si tratta di uno strumento di credito riservato ai pensionati, la cui formula è piuttosto semplice, veloce e piuttosto sicura nei termini di un’accettazione della richiesta di finanziamento.

In sintesi, a fronte di una domanda di prestito da parte del soggetto pensionato, viene calcolata una rata massima che non può mai superare il quinto della pensione netta mensile. Un quinto che corrisponde, visto c

cessone del quinto pensionati

he si tratta di un semplice calcolo della cessione del quinto matematico, al 20% della cifra mensile netta percepita dal pensionato che ha fatto richiesta del credito.

A differenza dei prestiti personali normalmente conosciuti dai consumatori, il prestito contro la cessione del quinto ha delle sue regole fondamentali, facilmente riassumibili nei seguenti punti:

  1. La rata massima non potrà mai superare il 20% dell’importo mensile netto della pensione
  2. Il pagamento della rata verrà erogato all’istituto finanziatore direttamente dall’INPS. Non sarà quindi il richiedente del prestito a dover effettuare i pagamenti, ma sarà direttamente INPS a trattenere dalla cifra della pensione la quota mensile corrispondente alla rata concordata in sede di stipula del contratto.
  3. Si tratta di un prestito non finalizzato. Questo significa che non si dovrà fornire all’istituto finanziatore alcuna giustificazione circa l’impiego che verrà fatto del denaro.
  4. È aperto a tutti i soggetti pensionati INPS, compresi gli INPS ex INPDAP e INPS ex ENPALS.

Durata del finanziamento ed età massima

Come detto sopra, il prestito contro cessione del quinto ha delle sue regole ben specifiche, la prima delle quali riguarda la durata generale del prestito.

Normalmente si va da 24 a 120 mesi con scaglioni di durata che vanno di 12 mesi in 12 mesi.

Poiché si tratta di finanziamenti a pensionati, c’è un’età massima oltre la quale gli istituti bancari non vanno mai, respingendo le domande di prestito. Questa età oscilla tra i 75 e gli 80 anni.

In merito all’età e allo status di pensionato, sarà obbligatorio, in sede di firma del contratto, stipulare un’assicurazione, che possa coprire il debito in caso di morte del contraente, liberando i famigliari da qualsiasi obbligo nei confronti dell’istituto di credito che ha emesso il prestito.

Categorie accettate 

Il prestito contro cessione del quinto è, normalmente, considerato uno tra i più semplici prestiti che possono essere erogati ai lavoratori dipendenti o ai pensionati.

Esso può arrivare anche fino a 60.000 euro senza offrire ulteriori garanzie oltre alla propria pensione.

La motivazione è piuttosto semplice: la garanzia. In fin dei conti chi gode dello stipendio di una pubblica amministrazione o di una società privata di comprovata solidità o chi gode di una pensione erogata dall’istituto previdenziale nazionale, offre decisamente più garanzie rispetto a qualsiasi altro tipo di lavoratore.

Ci sono, però, alcune categorie di “pensionati” che non possono richiedere un prestito contro cessione del quinto, in quanto non sarebbe loro concesso.

Le troviamo dei punti qui di seguito:

  1. Soggetti che siano titolari di assegni di sostegno al reddito (di tutte quelle forme che fungono da aiuto al reddito emesse dall’INPS come Naspi, Bonus Bebè, Bonus Asilo Nido, Permessi Legge 104/92, Congedo straordinario, Assegno nucleo famigliare).
  2. Soggetti che siano titolari di assegni per l’invalidità civile
  3. Titolari di pensioni e assegni sociali e che abbiano, quindi, redditi più bassi delle soglie che vengono definite annualmente per legge
  4. Titolari di pensioni cosiddette di accompagnamento

Pensionati: come richiedere il prestito

Dopo tutte queste parole di presentazione arriviamo al cuore del problema. Come richiedere un prestito contro la cessione del quinto della pensione?

La soluzione è più semplice di quanto si possa pensare.

Basterà prendere un appuntamento telefonicamente o online con uno degli agenti a disposizione per questa tipologia di strumenti finanziari presso le agenzie bancarie convenzionate o presso gli istituti preposti e portare con sé la seguente documentazione:

  1. Documento di identità in corso di validità
  2. Codice Fiscale
  3. Modulo di cedibilità della pensione. Questo strumento si ottiene direttamente dall’INPS. Si tratta, molto semplicemente, di un documento attraverso il quale l’istituto nazionale per la previdenza sociale documenta l’effettiva possibilità di cedere un quinto della pensione
  4. L’ultimo cedolino di pagamento della pensione

All’emissione del contratto di finanziamento che arriverà un paio di giorni successivi alla presentazione della domanda, l’ente finanziatore stipulerà congiuntamente una polizza assicurativa obbligatoria il cui premio sarà pagato ratealmente all’interno della rata mensile di rimborso del debito.

23Ecco come, molto semplicemente e in maniera sicura, un pensionato può richiedere un prestito contro cessione del quinto.

Più semplice di così non esiste.

Titolari di pensioni minime: come comportarsi?

Un capitolo a parte è costituito dalla norme che regolamentano le richieste inoltrate da titolari di pensioni cosiddette “minime”.

I pensionati possono fare domanda di prestito contro la cessione del quinto solo se la pensione mensile risulta essere superiore della pensione minima.

Poiché la quota della pensione minima viene stabilita annualmente, per legge, basandosi su diversi indici economici, il consiglio iniziale è quello di effettuare una veloce ricerca su internet o rivolgersi al patronato di riferimento e verificare qual è la quota minima della pensione definita per l’anno in corso.

Il soggetto che percepisca una pensione al di sotto di questo importo non potrà, in teoria, ottenere la cosiddetta quota cedibile, vale a dire la cifra massima che potrà essere trattenuta dalla pensione come rimborso del debito e, quindi, non potrà teoricamente usufruire del prestito con la cessione del quinto.

La motivazione è semplice, in quanto la quota cedibile sottratta alla pensione farebbe scendere quest’ultima al di sotto del trattamento minimo.

Poiché la pensione minima (detta anche trattamento minimo) è la cifra che deve essere garantita a ogni pensionato perché possa affrontare le spese della quotidianità per sopravvivere, è semplice immaginare perché non possa essere ceduta parte di quel trattamento già minimo e indispensabile.

Per poter garantire che la pensione minima non venga in alcun modo intaccata da un eventuale finanziamento con cessione del quinto, il pensionato deve richiedere all’INPS la documentazione relativa alla cedibilità della pensione che risulta, come detto, tra la documentazione da presentare, in ogni caso, all’istituto che erogherà il finanziamento. Questo risulterà, infatti, il documento fondamentale sul quale si baserà la possibilità di erogazione o meno del finanziamento.

C’è, però, una scappatoia.

Si può, infatti, ricorrere ad una soluzione alternativa che consiste nel calcolare la quota massima cedibile sottraendo alla pensione netta il trattamento minimo definito per legge.

Il risultato costituisce il massimo cedibile utile ad usufruire del finanziamento con una sorta di cessione del quinto ma con pensione minima.