INPDAP cessione del quinto: conviene?

Trovarsi nell’esigenza di richiedere un finanziamento o un prestito non è sempre cosa semplice, soprattutto alla luce delle attuali condizioni bancarie e delle tipologie di prodotti creditizi che sono disponibili sul mercato. La cessione del quinto INPDAD, ora INPS, viene incontro a molti.

Per chi è adatta

cessione del quinto inpdap

Nel caso in cui siate dipendenti della pubblica amministrazione o pensionati ex dipendenti dell’amministrazione pubblica, esiste la possibilità di ottenere un finanziamento godendo dell’opportunità offerta ai dipendenti pubblici e ai pensionati INPS EX INPDAP.

Vediamo innanzitutto la definizione. Cos’era l’INPDAP e perché parliamo al passato? Isituto di previdenza per i lavoratori e i pensionati della pubblica amministrazione l’INPDAP è stato fondato a seguito della legge del 24 dicembre 1993 n.537, è stato definitivamente soppresso nel 2011 a seguito del decreto legge del 6 dicembre 2011 n.201 stilato dal Governo Monti.

Tutte le attività e le funzioni dell’INPDAP sono state trasferite all’INPS in seguito alla soppressione.

Cosa si intende con Cessione del quinto

Con “Cessione del quinto INPDAP” si intende un prestito di tipo non finalizzato dedicato ai dipendenti o pensionati della pubblica amministrazione con un’età minima di 18 anni e massima di 65 (ma aumentabile fino a 67) . Con “non finalizzato” si intende un prestito per ottenere il quale, al momento della richiesta, non è necessario presentare alcuna documentazione che attesti l’utilizzo che dovrà essere fatto del denaro ottenuto con il prestito stesso.

La richiesta di finanziamento con cessione del quinto dello stipendio o della pensione è una formula di prodotto creditizio che permette di ottenere finanziamenti a tassi agevolati dietro la corresponsione di una rata mensile il cui valore è al massimo il quinto dello stipendio o della pensione netta mensile percepita dal contraente. Questo significa che, a fronte del prestito, il contraente si vedrà decurtare dallo stipendio o dalla pensione una rata pari al 20% dello stipendio o pensione mensile netta.

Una formula sicuramente comoda, veloce ed efficace della quale possono godere tutti i lavoratori pubblici e statali a tempo indeterminato e i pensionati, anche gli ex INPDAP di cui parliamo in questo articolo.

È previsto un piano anche per i dipendenti a tempo determinato, a patto che la naturale scadenza del prestito sia precedente alla scadenza del contratto di lavoro. 

Come richiederla

Ottenere questo finanziamento è piuttosto semplice. Basta recarsi presso una delle agenzie bancarie o istituti finanziari che siano convenzionati con l’INPS. Nelle agenzie avverrà il calcolo cessione del quinto sulla base del proprio stipendio o pensione.

La convenzione, infatti, permette di ottenere tassi di interesse di molto agevolati rispetto ai tassi normali, soprattutto per i lavoratori le cui amministrazioni abbiano aderito al sistema NoiPA.

Nel caso dei dipendenti pubblici basterà presentare l’ultima busta paga, un documento di identità valido, lo stato di servizio e la dichiarazione della busta paga.

Questi ultimi documenti andranno richiesti alla propria amministrazione prima di recarsi all’agenzia per la presentazione della domanda di cessione del quinto INPDAP.

Nel caso dei pensionati, invece, sarà necessario recarsi all’INPS e richiedere la certificazione di cedibilità della pensione.

Una volta ottenuta la certificazione sarà sufficiente presentarla presso la società finanziaria o la banca convenzionate con l’INPS unitamente al cedolino della pensione e ad un documento di identità valido.

Una volta ottenuto l’ok della banca o della finanziaria, entro qualche giorno il finanziamento sarà erogato direttamente sul conto corrente del beneficiario.

Le rate

Le rate potranno andare da un minimo di 24 a un massimo di 120 mensilità e la quota di pagamento della rata comprenderà già i costi accessori (spese di istruttoria, premio dell’assicurazione obbligatoria per legge e gli interessi).

Il contraente non dovrà ricordarsi di pagare mensilmente la rata, perché il pagamento è demandato all’amministrazione del cliente o alla stessa INPS divenendo essi, così, tramiti per il pagamento del finanziamento, decurtando la cifra direttamente dallo stipendio o dalla pensione.