Sospensione rata mutuo prima casa per coronavirus COVID-19

Per far fronte all’emergenza costituita dal coronavirus che ha travolto l’Italia nelle ultime settimane, il Governo ha stanziato diversi provvedimenti, per cercare di contenere i costi a carico della popolazione, dando un sostegno finanziario.

Tra i vari provvedimenti, ne sono stati stanziati due anche in relazione alla sospensione della rata mutuo prima casa, per non aggravare le condizioni economiche degli italiani in un periodo già di per sé delicato.

Da quando il decreto del 9 marzo 2020 ha reso l’Italia zona totalmente protetta, sono stati presi diversi provvedimenti: quello che riguarda i mutui prima casa, nello specifico, prevede che per essi il pagamento sia congelato, in determinati casi, e solo in seguito alla presentazione dell’apposita domanda.

Non vale per esempio nel caso di mutui ristrutturazione.

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Sospensione rata mutuo: i due decreti

Per far fronte all’emergenza ed arginarne gli effetti economici a discapito di chi è tenuto a pagare un mutuo sulla prima casa, il Governo aveva inizialmente stabilito che avrebbero avuto accesso alla moratoria di congelamento del mutuo ipotecario solamente i lavoratori che avessero subito una riduzione dell’orario di lavoro di almeno trenta giorni.

In un successivo decreto, invece, si è stabilito che tale provvedimento aiuterà anche i lavoratori autonomi, che potranno quindi chiedere un congelamento del proprio mutuo sulla prima casa per nove mesi, con le modalità che vi indicheremo più sotto.

Per i lavoratori dipendenti, le tempistiche di congelamento del mutuo vengono calcolate in base al periodo di sospensione del lavoro: nello specifico, il lavoratore che ha subito una riduzione del lavoro tra i 30 e i 150 giorni, ha diritto ad una sospensione del mutuo di sei mesi, che diventano dodici mesi in caso di riduzione tra i 151 e i 302 giorni, fino a 18 mesi nel caso in cui la riduzione lavorativa superi i 303 giorni.

Lavoratori autonomi ed indipendenti: congelamento del mutuo prima casa

Per i lavoratori autonomi e indipendenti, il provvedimento vale fino al 17 dicembre 2020, e permette il congelamento del mutuo sulla prima casa nel caso in cui si presenti un’autocertificazione, nella quale si attesti una riduzione del lavoro di almeno il 33% del proprio fatturato medio giornaliero, a partire dal 21 febbraio (per il successivo trimestre, o nel periodo tra il 21 febbraio e la presentazione della domanda).

Richiesta per sospensione del mutuo prima casa

Alla richiesta di congelamento del mutuo sulla prima casa, deve essere allegata una certificazione, come ad esempio un’attestazione da parte del datore di lavoro dell’effettiva sospensione del lavoro (o sua riduzione), nello specifico a causa dell’emergenza data dal coronavirus.

Limiti del provvedimento

Esistono ancora delle limitazioni rispetto a chi potrà presentare domanda per il congelamento del mutuo: essa, infatti, potrà essere presentata solo se l’immobile è adibito a abitazione principale, e solo per mutui che non superano il valore di 250 mila Euro.

Come suggerisce il nome, si tratta comunque di un congelamento, ed il piano di ammortamento verrà semplicemente allungato. Verrà sospesa solo la quota di interesse, il cui 50% rimarrà comunque a carico del titolare del mutuo.