Prelevare i soldi dal conto corrente: la Nostra Guida

Prelevare del denaro dal proprio conto corrente è sempre un’operazione a cui fare attenzione e che spesso ci fa porre delle domande. In effetti, effettuare un prelievo è abbastanza semplice, ma capire le regole di queste operazioni un po’ meno.

Per esempio, quante volte abbiamo avuto problemi con limiti di prelievo? Per questo dobbiamo sapere sempre quanto contante posso prelevare dal mio conto corrente?

Ad oggi non possiamo pensare di prelevare tutto il disponibile dal conto corrente senza correre il rischio di essere segnalati e diventare passibili di una sanzione. Le banche sono infatti tenute e comunicare all’Uif (Unità di Informazione Finanziaria) tutti i movimenti di denaro che siano superiori a un determinato limite.

Questo regolamento è stato imposto per limitare la circolazione del denaro contante, favorendo di contro l’utilizzo di strumenti di pagamento tracciabili, come i bonifici, la carta di credito, il bancomat, le carte conto e i wallet elettronici, per combattere il riciclaggio di denaro, il lavoro illegale e l’evasione fiscale. Vale sia sui conti per privati che per i migliori conti correnti business.

Se quindi non vogliamo rischiare è importante conoscere i limiti delle somme da prelevare e le regole per i prelievi da conto corrente. In questo articolo andremo a scoprire come comportarsi, quali sono i limiti al prelievo in banca e le altre regole importanti che è necessario conoscere.

Prelevare in banca dei contanti: come funziona

Chiariamo un fatto importante: nel momento in cui decidiamo di prelevare dei contanti dal nostro conto corrente possiamo ritirare qualsiasi somma desideriamo. Questo perché non esiste nessuna legge che proibisce o limita il trasferimento di somme di denaro: il denaro è nostro e possiamo decidere cosa farne.

Nel momento in cui decidiamo di prelevare una somma di denaro dal nostro conto corrente, lo Stato può chiederci spiegazioni, in particolare rispetto al perché abbiamo bisogno del contante? I prelievi e versamenti di denaro  vengono tenuti sotto controllo dall’autorità statale per un motivo ben preciso, cioè quello di combattere l’illegalità. Tramite questo controllo infatti diventa possibile:

  • individuare alcune attività che possono essere illecite, come riciclaggio e corruzione;
  • combattere il fenomeno  dell’evasione fiscale;
  • lavorare per prevenire il lavoro in nero.

L’autorità concentra la sua attenzione soprattutto sul denaro in contante, sia in entrata che in uscita dai conti correnti, nel momento in cui il movimento supera una determinata soglia, che vedremo poi. Ovviamente, un semplice prelievo di al bancomat di 200 euro non cadrà sotto la lente dell’autorità. Vedremo anche come questi vincoli sono diversi a seconda del soggetto che compie l’operazione per contanti. Questi soggetti sono:

Quali sono gli strumenti che lo stato utilizza per i controlli? In primo luogo la collaborazione degli istituti di credito, che sono tenute a segnalare tutte quelle operazioni ritenute sospette, quando compiute da loro clienti. Proprio per questo motivo se andiamo presso la nostra banca per ritirare un’elevata somma in contanti possono porci delle domande oppure possono chiedere di apporre la nostra firma su dei documenti.

Si tratta di una prassi imposta dalla normativa antiriciclaggio: in questo modo le banche si assicurano che non stiamo prelevando dei contanti per usarli in modo illecito. Considerando poi il fatto che il limite massimo al contante è sempre più basso (3.000 euro fino a giugno 2020, poi 2.000 euro e poi 1.000 euro dal 2022) la conseguenza è che avremo sempre meno denaro contante a disposizione per il prelievo e il pagamento in contanti.

Come poter prelevare i soldi

La maggior parte delle banche prevede due possibilità diverse per prelevare denaro dal proprio conto corrente:

  • in filiale, richiedendo il contante con l’impiegato allo sportello;
  • utilizzando uno sportello bancomat (ATM) abilitato.

Prelevare denaro allo sportello di persona

Per quel che riguarda il ritiro del contante nella filiale della banca, si tratta di un’operazione molto semplice: basta recarsi negli uffici della banca di cui siamo clienti e chiedere di prelevare contante allo sportello. Ovviamente dovremo identificarci e chiedere quanto denaro intendiamo ritirare.

Nel caso di ritiro di cifre di contante non troppo elevate, ci basterà firmare pochi documenti e rispondere, ma solo in rari casi, a qualche domanda. Nel caso in cui volessimo ritirare una somma in contanti più alta, come 10.000 o 15.000 euro è molto probabile che l’addetto allo sportello ci chieda di rivolgersi a un suo collega o al direttore.

Si tratta in questo caso di affrontare una procedura più lunga, in cui l’istituto di credito dovrà compiere un esame più attento della nostra richiesta. Inoltre, la banca ha l’obbligo di segnalazione all’autorità antiriciclaggio tutti quei movimenti di denaro particolarmente importanti.

Questo vuol dire che potrebbero passare anche alcuni giorni prima di poter effettivamente ritirare il denaro, anche perché la maggior parte degli istituti di credito non tiene nelle filiali grandi somme di denaro, per evitare il rischio di rapine. Può anche accadere che la nostra richiesta venga rifiutata.

Diverso il discorso delle banche solo virtuali come Illimity e N26 (vedi gli articoli illimity Bank recensione e N26 recensione): con queste banche non è possibile prelevare allo sportello, perché non ci sono filiali fisiche, quindi si può prelevare solo utilizzando il bancomat oppure con altri metodi (per esempio N26 CASH). Questo comporta comunque una diminuzione dei costi.

Utilizzo del bancomat per il prelievo

Se invece decidiamo di utilizzare il bancomat per prelevare contante non dovremo firmare moduli o rispondere a domande. Dovremo solo andare presso uno sportello ATM autorizza con la carta bancomat, di credito o prepagata, inserire il PIN e ritirare il contante.

Se scegliamo questa opzione dovremo però fare i conti con una soglia preimpostata sul nostro bancomat o sulla carta di credito: questo vuol dire che non potremo prelevare oltre un certo limite durante la giornata o nell’arco di 30 giorni. Questo è un sistema di sicurezza, studiato per evitare che, in caso di smarrimento o furto, il nostro conto possa essere svuotato.

Quali sono i limiti di prelievo nel 2020

La domanda principale rimane una: cioè quanti soldi contanti possiamo prelevare senza correre il rischio di subire una segnalazione all’Uif? Non esiste una risposta univoca, perché il limite imposto dalla legge cambia a seconda di chi è il soggetto che effettua il prelievo, cioè s è un privato, un professionista o un’impresa.

Per quel che riguarda le persone fisiche, come i privati e i professionisti, il limite imposto è quello di un prelievo massimo di 10.000 euro per mese solare. Non sono previste delle soglie giornaliere al prelievo, ma è nella facoltà della banca considerare come sospetti e quindi passibili di richieste di chiarimenti, dei prelievi di 5.000 euro al giorno oppure frequenti prelievi per 1.000 euro.

Valgono gli stessi limiti sia per i soggetti privati che per i liberi professionisti: questo perché sia la Corte Costituzionale che la Corte di Cassazione hanno stabilito di non obbligare i professionisti a mantenere una contabilità separata, obbligo che vale per le aziende.

Per quel che riguarda invece le persone giuridiche che hanno un reddito di impresa sono invece sottoposti a limiti più stringenti: il massimo del prelievo giornaliero è pari a 1.000 euro, mentre nel corso di un mese solare possono essere prelevati al massimo 5.000.

Limiti prelievoPrivatiLiberi professionistiImprenditori
Prelievo contante giornaliero(richiesta di informazioni a partire dai 5.000€)(richiesta di informazioni a partire dai 5.000€)1.000€
Prelievo contante mensile10.000€10.000€5.000€

Dobbiamo sempre ricordare come questi limiti al prelievo di denaro contante riguardano solo i controlli effettuati dall’Agenzia delle Entrate  e non costituiscono un limite normativa. Per questo i soggetti privati e i lavoratori possono eccedere i limiti visti, ma in questo caso scatta automaticamente il controllo da parte dell’Uilf, che si accerterà come questo denaro è stato speso.

Un controllo non vuol dire in automatico una sanzione, che scatterà solo se a seguito dell’indagine non si sarà dato prova della buonafede che si trovava alla base del prelievo e del non utilizzo per fini illeciti.

Posso prelevare 5.000 euro in contanti?

Nel caso di un soggetto privato o di un professionista è possibile il prelievo di 5000 euro, almeno in linea teorica: ovviamente è sempre necessario fare una preliminare richiesta alla propria banca (che difficilmente dispone di una somma così alta di contante), mentre è molto più complesso procedere al ritiro di 5.000 euro in contanti attraverso il bancomat.

Fatta salva la possibilità di questa operazione, va considerato che l’istituto di credito potrebbe ritenere utile raccogliere informazioni su come verranno spesi questi contanti, considerato il fatto che il tetto alla spesa per contanti non può superare i 2.000 euro (normativa in vigore dal 1 luglio 2020).

Nel caso di un’impresa che effettui la stessa operazione, la richiesta viene immediatamente posta in sospeso perché diventa necessario fornire dei chiarimenti sull’utilizzo del contante, considerato che il prelievo supera il limite giornaliero previsto per le persone giuridiche, che è fissato a 1.000 euro.

Qual’è il limite di prelievo con il bancomat?

Seguendo le normali regole si possono effettuare anche i prelievi di denaro contante al bancomat con gli stessi limiti visti prima. In realtà la legge non prevede uno specifico limite, ma fissa solamente la soglia massima superata la quale il prelievo è oggetto di segnalazione all’Uif (abbiamo visto che per i conti dei soggetti privati il limite è di 10.000 euro al mese).

La situazione pratica è però ben diversa, e prelevare il denaro con il bancomat finisce per ricadere sotto limiti ancora più stretti: questo accade sia per ragioni meramente tecniche, sia per la tutela della sicurezza del cliente. Bisogna infatti considerare che il bancomat è un macchinario che al suo interno ha del denaro contante, quindi deve avere impostate della soglie massime di contante che è possibile prelevare, altrimenti potrebbe rimanere senza denaro e non poter più essere utilizzata.

La seconda considerazione è che le carte bancomat hanno un limite massimo preimpostato (sia giornaliera che mensile) per evitare, nel caso in cui la carta sia smarrita o rubata, un malintenzionato possa svuotare completamente il conto. Per quel che riguarda i massimali, sono diversi a seconda dell’istituto di credito e della carta utilizzata.

Posso ritirare tutti i miei risparmi dal conto corrente?

Non esiste nessun impedimento teorico alla possibilità di ritirare tutti i contanti disponibili sul proprio conto corrente. Questo perché non sono previsti dei vincoli di deposito minimo e nemmeno degli stop forzati al prelievo di denaro.

Il problema è dato dal fatto che qualsiasi banca che riceva questo ordine deve chiedere il perché di questa operazione. Per esempio, se abbiamo deciso di chiudere il nostro conto corrente e trasferire il disponibile presso una diversa banca, non dobbiamo necessariamente ritirare i soldi contanti, ma possiamo trasferirli utilizzando un bonifico o un giroconto..

Bisogna poi considerare che se la somma prelevata supera il limite imposto dai regolamenti, seguiranno immediatamente i controlli dell’Agenzia delle Entrate, che hanno l’obiettivo di capire come il contante verrà speso, per evitare autorità illecite.

Le banche possono prelevare dai conti senza autorizzazione?

Ci sono dei casi in cui gli istituti di credito possono prelevare denaro dal conto dei loro clienti, come avviene per il saldo delle imposte di bollo oppure delle eventuali commissioni previste dal contratto.

Ci sono poi dei casi in cui gli istituti di credito possono anche procedere a un prelievo forzoso di denaro dai conti correnti di alcuni clienti. Questo si verifica solo in situazioni estrema crisi della banca stessa..

Infatti nel 2016 è stato approvato a livello europeo il cosidetto meccanismo di bail in o salvataggio interno: attraverso questo meccanismo un istituto di credito che stia attraversando una rilevante crisi di liquidità può scegliere di prelevare denaro dai conti dei clienti che abbiano depositi superiori ai 100.000 euro per superare le situazioni di crisi (questo però dopo aver già fatto riferimento ad azionisti e a obbligazionisti).

Considerato questo rischio, è importante ricordare di non tenere sullo stesso conto corrente cifre superiori ai 100.000 euro, provvedendo invece a un investimento diversificato del capitale.

Prelievo presso un’altra banca

In caso di vacanza o di trasferta per lavoro in un paese estero o anche in una diversa città in Italia potremmo avere bisogno di prelevare denaro contante in una banca diversa dalla nostra.

Si tratta di un’operazione che possiamo effettuare sempre, basta recarsi a uno sportello bancomat ATM. Da notare che potresti trovarti a pagare delle commissioni, se previsto dal contratto con la tua banca, oppure potresti prelevare gratis se il tuo conto corrente non prevede questo tipo di commissioni.

Diversa è invece la situazione per cui vogliamo prelevare contante presso sportello fisico di un altro istituto di credito. Se decidiamo di servirci di una filiale che fa parte della banca di cui siamo clienti (come per esempio Unicredit o Intesa San Paolo) possiamo prelevare il contante anche se non operiamo nella filiale dove ha sede il nostro conto corrente.

Nel caso invece ci rivolgiamo a una sede che non fa parte dell’istituto di credito di cui siamo clienti, l’unico modo di prelevare è quello di utilizzare il bancomat (con un prelievo alla cassa ATM).