Conti correnti dormienti: cosa sono e come recuperarli

Se ne sente parlare spesso di conti correnti dormienti, soprattutto dall’ormai lontano 2005 quando con una legge (la 266, art.1 comma 345) l’allora Ministro delle Finanze Tremonti creò un fondo presso il ministero da lui diretto per accogliere il denaro proveniente proprio da questi conti correnti.

Cosa sono i correnti dormienti?

Si tratta dei conti con un saldo superiore ai 100 euro e che non vengono movimentati da 10 anni. In realtà, non si tratta dei soli conti correnti, ma di tutti quegli strumenti finanziari che prevedono un deposito in denaro: conti correnti bancari e postali, libretti di risparmio, obbligazioni, titoli di stato, azioni.

Sono compresi anche gli assegni circolari (i quali, però diventano “dormienti” trascorsi 3 anni) e le rendite delle polizze assicurative (che hanno un “sonno” ancor più precoce: 2 anni).

Cosa accade ai conti quando diventano dormienti?

Quando i conti correnti o i depositi divengono dormienti vengono trasferiti in un apposito fondo istituito, nel 2010, presso una società per azioni che opera sotto il diretto controllo del Ministero dell’Economia e delle Finanze, il Consap (Concessionaria Servizi Assicurativi Pubblici), che ha il compito di raccogliere in un fondo tutto il denaro proveniente dai conti dormienti e gestire le operazioni di rimborso che verranno eventualmente richieste dagli intestatari dei conti. Questo vale anche per i migliori conti correnti online.

Poco prima che i conti divengano dormienti, l’istituto di credito presso il quale i fondi sono in deposito, ha l’obbligo di avvisare per iscritto i titolari dei conti sull’effettiva imminente “dormienza” del conto stesso. Da quel momento il titolare ha tempo 6 mesi per riattivare il conto. Trascorso questo periodo, il conto va effettivamente in stato di dormienza e successivamente viene trasferito al fondo del Consap.

Sono circa 100 i milioni che lo stato incassa ogni grazie ai conti dormienti.

Come si riattiva un conto dormiente?

Ci sono delle operazioni che permettono al titolare di riattivare un conto corrente o di deposito dormiente.

È infatti sufficiente fare qualsiasi operazione “manuale” perché il conto sia subito riattivato.

Per operazioni “manuali” si intendono:

  1. Comunicare alla banca che si intende proseguire il rapporto
  2. Comunicare un eventuale cambio di residenza
  3. Richiedere un libretto degli assegni
  4. Effettuare un pagamento “manuale”
  5. Effettuare un prelievo di denaro
  6. Usare la carta di credito collegata al conto

Non sono, invece, sufficienti a “ridestare” il conto le operazioni “automatiche” come ad esempio:

  1. L’accredito dello stipendio
  2. L’accredito della pensione
  3. I pagamenti automatici delle utenze effettuati tramite RID

Come recuperare un conto dormiente se già passato al fondo del Consap?

Il conto dormiente il cui saldo fosse già stato trasmesso al Consap può essere recuperato dal titolare. Attenzione però, anche in questo caso c’è un limite di tempo fissato in 10 anni dal momento in cui il saldo è entrato a far parte del fondo del Consap. Per il suo recupero ci sono delle procedure specificheInnanzitutto bisogna capire se si ha diritto al rimborso.

Il sito del Consap è piuttosto chiaro su questo aspetto.

  1. 1. I titolari (o loro eredi) di rapporti dormienti secondo l’art. 2 del DPR 22/06/2007 n.116
  2. 2. Gli ordinanti (o aventi causa) degli assegni circolari di cui all’art.1, comma 345ter della legge 12/2005, n.266 entro dieci anni dalla data di emissione del titolo.

Più lungo è l’elenco dei non aventi diritto. Lo citiamo direttamente dal sito del Consap:

  • “ai beneficiari degli importi relativi ai contratti di assicurazione sulla vita (polizze vita)”
  • “ai beneficiari dei buoni fruttiferi postali non riscossi entro il termine di prescrizione decennale”
  • “ai beneficiari degli assegni circolari, una volta decorso il termine di prescrizione triennale di cui all’art. 84, comma 2 del Regio Decreto 21.12.1933, n. 1736”
  • “agli ordinanti degli assegni circolari, una volta decorso il termine di prescrizione decennale dalla data di emissione del titolo di cui all’art. 2946 c.c.”.

Una volta appurato che si è nel diritto di richiedere il rimborso basta collegarsi al sito Portale Unico del Consap (http://portale.consap.it) e inoltrare da lì la domanda.

Per farlo sarà necessario effettuare una registrazione e poi, con le credenziali fornite, entrare nell’area dedicata per l’inoltro della domanda per via telematica.

Nel caso in cui non si avesse abbastanza dimestichezza con lo strumento informatico, si può inoltrare la domanda anche con una tradizionale Raccomandata A/R seguendo le istruzioni riportate alla pagina specifica del sito del Consap. Ci sono, infatti, procedure diverse a seconda del tipo di rimborso da chiedere.

Ci sono, poi, casi particolari, come, ad esempio, quello dei conti correnti di defunti.

Può capitare, infatti, che un conto corrente divenga dormiente perché intestato ad una persona che, nel frattempo, è venuta a mancare.

In questo caso l’erede o gli eredi legittimi devono fare domanda di recupero al Consap accludendo tutta la documentazione che attesti lo “status” di eredi e il certificato di morte del titolare del rapporto dormiente

Nel caso particolare dell’esistenza di più eredi o aventi diritto, uno degli eredi o aventi diritto può farsi delegato da parte degli altri per la riscossione del saldo del conto.

La delega, però, deve essere autenticata presso gli uffici comunali competenti.

È bene sapere che le domande sono esaminate dal Consap secondo l’ordine di arrivo e possono essere necessarie diverse settimane prima di ricevere una risposta.

Come sapere se si è titolari di un conto dormiente?

Per la risposta a questa domanda, ancora una volta, ci viene in aiuto il sito web del Consap. Basterà collegarsi al sito del Consap nella sezione Rapporti Dormienti e cliccare nel menù a destra alla voce “Cerca rapporto dormiente”. Si entrerà in un form-on-line nel quale andranno inseriti i dati anagrafici e l’anno di riferimento del conto. Da lì si scoprirà se si è titolari di un conto dormiente.

In caso positivo, si potrà procedere alla richiesta di recupero della somma che era presente sul conto corrente.

Un ultimo aspetto, poiché i conti correnti che vanno in dormienza sono quelli con un saldo superiore a 100 euro non movimentati da 10 anni, i conti correnti che dovessero andare in “rosso” non entrano a far parte della categoria dei dormienti. Non potrà, quindi, esistere un conto corrente dormiente in rosso. Fermo restando, però, che un conto in “rosso” è da gestire nel migliore dei modi, visto che lo “scoperto” di conto è considerato negativamente dagli istituti bancari e deve essere assolutamente coperto.

Nel caso invece voleste aprire un nuovo conto corrente, vi suggeriamo di controllare le ultime promozioni conti corrente attive in questo momento.