Causale del bonifico: cosa scrivere in questo campo

La motivazione del bonifico, detta anche causale bonifico, serve a identificare il motivo dello spostamento di fondi da un conto corrente ad un altro. Si tratta di un dato che, pur non obbligatorio, se inserito si può ritrovare sia nei documenti elettronici che nelle ricevute cartacee restituite dagli uffici bancari e postali.

Pur non essendo un dato obbligatorio (se si escludono alcuni casi particolari) è sempre meglio inserire la causale nel momento in cui si dispone un bonifico. Vediamo insieme il perché.

Il primo dato di fatto è che inserire la causale non è un obbligo e la dicitura eventualmente inserita non ha un valore legale. Quindi un bonifico è assolutamente valido anche se la causale non viene inserita. E anche se una motivazione viene inserita nel bonifico, e quindi viene indicato il motivo del trasferimento di fondi, questo motivo può essere contestato dall’Agenzia delle Entrate e dalle autorità fiscali, che possono ritenerlo non rispondente a verità.

Inserire una causale ha per lo più la funzione di mantenere un ordine nei pagamenti, soprattutto se si effettuano diversi bonifici: grazie alla causale, anche a distanza di anni è possibile rintracciare un preciso pagamento. Inoltre, inserire una causale vuol dire rispondere all’obbligo di fornire sempre una spiegazione a ogni trasferimento di denaro. Ci sono poi delle situazioni in cui l’inserimento della causale diventa importante perché permette di ottenere dei particolari benefici.

Quindi, la dicitura “causale” del bonifico va sempre compilata con attenzione, tenendo conto del tipo di bonifico che si sta disponendo. Infatti, anche un semplice errore nella causale può creare dei problemi e portare, in casi estremi, a procedure di indagine da parte delle autorità fiscali o dell’Agenzia delle Entrate. Vediamo quindi quali sono le causali che possono essere inserite a seconda delle diverse tipologie di bonifico.

Detrazione fiscale

Nel 2020 il Governo ha deciso di prorogare le agevolazioni fiscali in materia di ristrutturazione immobiliari: si tratta di misure che mirano a favorire i soggetti che prevedono di intervenire sugli immobili con ristrutturazioni e manutenzioni, con opere che portino a un risparmio energetico e al rinnovo dell’arredamento interno ed esterno.

Si tratta di una serie di benefici che mirano a favorire gli investimenti dei privati nel miglioramento dell’edilizia abitativa e non. Ovviamente per usufruire di tali agevolazioni è necessario avere determinate caratteristiche e compilare nel modo corretto la documentazione necessaria alla procedura di detrazione.

In questo caso assume una grande importanza il corretto inserimento della causale all’atto di ordine di un bonifico: per esempio, esistono opere per cui è prevista una detrazione pari al 50%, mentre altre (legate al risparmio energetico) prevedono una detrazione pari al 65%. In questo caso bisogna indicare in modo corretto nella causale a quali detrazioni si fa riferimento negli interventi pagati con il bonifico. Vediamo in questi casi particolari come scrivere una corretta causale, in modo da avere accesso alle detrazioni previste dalla legge. 

Ristrutturazione

Per quel che riguarda le opere di ristrutturazione, la normativa del 2020 ha concesso la possibilità di richiedere il “bonus ristrutturazione”: in questo modo, si possono effettuare degli interventi di ristrutturazione godendo di una particolare agevolazione fiscale, cioè la possibilità di detrarre dalle tasse il 50% della somma spesa per gli interventi di ristrutturazione edilizia degli immobili (sia per l’ordinaria che per la straordinaria manutenzione).

Questo rimane valido anche nel caso si abbia avuto accesso ad un mutuo ristrutturazione per i lavori da apportare alla propria casa.

Fra i requisiti che devono essere presenti per richiedere questa agevolazione è stato inserita una somma massima di 96.000 euro, su cui è possibile richiedere la detrazione. Inoltre, il pagamento va sempre effettuato tramite bonifico bancario, e una particolare attenzione va messa nella compilazione della dicitura del bonifico stesso.

Infatti, all’atto di ordine del bonifico, bisogna inserire una precisa dicitura nella causale, che fa riferimento al bonus fiscale del 50% per lavori di ristrutturazione. Non si può dimenticare questo passaggio, perché se la dicitura inserita non è quella corretta si perde la possibilità di accedere alle detrazioni fiscali previste dalla legge.

Per rendere più semplice l’inserimento corretto di un bonifico per benefici fiscali le banche hanno introdotto il cosiddetto “bonifico parlante”: si tratta di uno strumento che rende più semplice e più sicura l’operazione di pagamento di lavori di ristrutturazione con richiesta di detrazione del 50%. In particolare, utilizzando questo strumento, non si corre il rischio di inserire una causale sbagliata e di perdere quindi il diritto ai benefici.

Per quanto il bonifico parlante sia in grado di fornire un buon aiuto nella compilazione dell’ordine, con una procedura passo passo che dovrebbe mettere al riparo da errori, può essere comunque utile vedere quelli che sono gli errori più frequenti che si possono riscontrare in questa tipologia di bonifico e che possono portare alla perdita del bonus (soprattutto nei casi in cui viene inserita una dicitura errata nella causale).

Per una corretta compilazione della causale del bonifico è necessario inserire il corretto riferimento alla disciplina legislativa in materia di agevolazioni fiscali. L’indicazione è quella per cui il pagamento è effettuato per opere edilizie che ricadono nell’ambito della ristrutturazione e che fruiscono quindi della detrazione del 50%. Importantissimo è anche il riferimento preciso alla fattura per cui viene emesso il pagamento con bonifico.

Si tratta di un dato molto importante perché agevola le verifiche (svolte normalmente dall’Agenzia delle Entrate) sulla regolarità della richiesta di detrazione e permette di avere un riferimento preciso del bonifico rispetto agli interventi di ristrutturazione che effettivamente sono stati portati a termine.

Servono poi tutti quei dati che identificano la persona giuridica che ha effettuato il lavoro ed è quindi beneficiaria del bonifico, quindi la partiva IVA e il nominativo dell’impresa (che deve essere anche la titolare del conto di destinazione del pagamento).

Nel momento in cui si richiede l’agevolazione fiscale della detrazione del 50% è necessario inserire anche i dati che identificano il soggetto titolare del bonus: in questo caso nome e cognome e codice fiscale. Attenzione però: non tutti i soggetti possono richiedere questa agevolazione, che è invece riservata per legge al solo proprietario dell’immobile oggetto di ristrutturazione.

Cosa succede se i proprietari dell’immobile sono due o più? In questo caso la legge prevede che tutti i titolari possano richiedere l’agevolazione: quindi nella causale devono essere inseriti i dati completi di tutti i soggetti richiedenti.

Vediamo come inserire in modo corretto una causale per l’agevolazione fiscale della detrazione del 50% in un bonifico: una dicitura corretta potrebbe essere: “bonifico relativo a ristrutturazione per detrazione fiscale 50% art.16-bis DPR 917/1986”. A questa dicitura andranno poi aggiunti i dati relativi alla fattura pagata e al soggetto beneficiario. Si consiglia sempre di verificare prima sul sito dell’agenzia delle entrate le ultime disposizioni in merito prima di effettuare qualsiasi pagamento. 

Risparmio energetico

Nella legge di bilancio 2018 era previsto anche un bonus relativo al risparmio energetico, che è stato poi prorogato per il successivo anno (2019) e che permette una detrazione fiscale delle opere pari al 65%: ovviamente si tratta di interventi che hanno l’obiettivo di permettere una maggiore efficienza energetica e quindi un minor consumo di energia per un’abitazione.

Anche in questo caso è necessario fare delle precisazioni: infatti la legge prevede un bonus del 50% da detrarre dalle spese che riguardano opere di acquisto e sostituzione di infissi (le classiche finestre oppure ante scure o persiane) oppure l’installazione di caldaie alimentate a biomassa. Se i lavori rientrano invece in una diversa categoria, quella che comprende la coibentazione degli edifici, l’installazione di nuovi sistemi di riscaldamento in pompa di calore, i sistemi di domotica che permettono di gestire gli apparecchi all’interno della casa e i pannelli solari che hanno la funzione di riscaldare l’acqua sanitaria, il bonus previsto è pari al 65%.

Ovviamente anche per accedere a questo tipo di bonus è necessario seguire la procedura prevista per il bonus ristrutturazione, in particolare per quel che riguarda i sistemi di pagamento: quindi, non è possibile effettuare pagamenti in contanti, utilizzando un assegno oppure una carta di debito o di credito. L’unica tipologia di pagamento valido ai fini fiscali è quello del bonifico, che va compilato con una particolare attenzione alla dicitura, che deve contenere il riferimento al bonus (al 50% o al 65%) 

Diventa quindi molto importante conoscere la procedura utile per un ordine corretto di questa tipologia di bonifico, soprattutto per quel che riguarda la dicitura che va inserita nella causale. Per evitare errori nella compilazione, è stato previsto lo strumento del bonifico parlante: in ogni caso è importante ricordare che anche per questa tipologia di bonifico è necessario inserire il corretto riferimento normativo nella compilazione della causale (normativa sul risparmio energetico).

Anche in questo caso vanno indicati tutti i dati necessari a identificare la persona che andrà a fruire della detrazione fiscale (quindi nome e cognome, oltre al codice fiscale). Inoltre andranno indicati in modo corretto anche i dati completi del beneficiario del bonifico (che può essere solo un’impresa, identificata quindi con nominativo e partita IVA). Da non dimenticare di indicare gli estremi della fattura cui fa riferimento il pagamento.

Visto il fatto che per opere molto simili fra loro sono previste due categorie di detrazioni (50%o 65%) diventa necessario specificare per quali tipi di ristrutturazione o di opera di miglioramento energetico si chiede la detrazione. Per fare questo nel modo corretto bisogna esaminare la normativa: nel caso di installazione di una caldaia, per esempio, a seconda della tecnologia del modello installato può essere applicabile una diversa detrazione.

Per i modelli di caldaia che sono particolarmente efficienti dal punto di vista energetico (come i modelli a condensazione che ricadono in classe A) è previsto il bonus pari al 50%. Il bonus massimo, pari al 65%, si può invece ottenere se, oltre a una caldaia con una buona efficienza energetica, viene installato anche un sistema di termoregolazione (di tipo domotico). Nel caso invece si preveda di sostituire gli infissi, questa lavoro di ristrutturazione andrà indicato nella causale, come opera di riqualificazione energetica con detrazione al 65%. 

Bonus mobili

La legge di Bilancio ha prorogato anche per il 2020 il cosiddetto “Bonus Mobili”. Si tratta di un bonus studiato con l’obiettivo di favorire il rinnovamento dell’arredamento degli immobili nonché l’acquisto di elettrodomestici a basso consumo energetico: tutti questo acquisti devono però essere effettuati per un’abitazione che è stata sottoposta a lavori di ristrutturazione (che possono essere anch’essi oggetto di detrazione fiscale). La detrazione IRPEF è prevista per il 50% della somma spesa.

Sono però previsti alcuni obblighi da adempiere per poter usufruire del bonus mobili: in primo luogo è necessario effettuare una comunicazione apposita ENEA entro 90 giorni dal termine lavori (di solito di questo si occupare il professionista incaricato di coordinare la ristrutturazione). A questa documentazione vanno allegati tutti i documenti che contengono le caratteristiche degli elettrodomestici acquistati, che devono essere a basso consumo.

Per quel che riguarda il pagamento, anche in questo caso l’unica tipologia di pagamento ammesso è quello previsto per il bonus ristrutturazioni (come da normativa dell’Agenzia delle Entrate) a cui va aggiunta la possibilità di pagare con carta di credito. Quindi, per poter usufruire del bonus mobili non è possibile effettuare il pagamento in contanti o assegno, mentre sono ammessi i pagamento tramite bonifico e carta di credito.

Se il metodo scelto per il pagamento è il bonifico, sarà necessario porre in essere la procedura prevista per ottenere la detrazione del 50% ai fini IRPEF: per ottenere il bonus mobili non è obbligatorio utilizzare il bonifico parlante, ma si può scegliere anche di disporre un bonifico ordinario. In questo caso sarà però necessario porre la massima cura nell’indicazione della dicitura da inserire nella motivazione.

Senza discostarsi dalla normativa precedente nella causale bisogna indicare che si tratta di un pagamento per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici eseguito ai sensi della legge sui bonus fiscali per ristrutturazione, in particolare quella prevista dall’art16. comma 2 del DL63/2013. Ovviamente andrà anche indicata la persona che andrà a godere del bonus e dovranno essere inseriti i dati di riferimento della fattura di acquisto.

Prestito amici (ad amici, parenti, prestito personale etc.)

I finanziamenti, comunemente detti anche prestiti, sono molto diffusi nella società attuale. In particolare, può succedere di ricevere delle somme di denaro da persone vicine, come un amico o un genitore oppure di essere stato il soggetto che ha dato queste somme ad amici e parenti. Si tratta, in ogni senso, di una pratica molto diffusa.

Una delle situazioni più comuni è quella di un genitore che presta una somma di denaro a un figlio per aprire un’attività oppure un anticipo di somme fra i lavoratori dipendenti. Per quanto si tratti di operazioni molto comuni, anche nel caso di questo tipo di trasferimento di denaro è necessario procedere con la massima attenzione.

Infatti bisogna sempre ricordare che per l’Agenzia delle Entrate è sempre necessario dare una prova della provenienza di qualsiasi somma di cui si entra in possesso. Diventa quindi necessario, se si effettua un bonifico per questi motivi, compilarlo in modo corretto: solo così il pagamento non cadrà sotto la scura delle autorità fiscali, che non lo potranno ritenere un sistema per eludere le tasse.

Il problema è la carenza di chiarezza legislativa: infatti la normativa non indica in modo preciso quale dicitura inserire nella motivazione nel momento in cui si effettui un bonifico per trasferire, a titolo personale, una somma di denaro a un amico o a un genitore. Quindi bisogna porre attenzione, in modo da trovare una dicitura che sia precisa nell’identificare la ragione del prestito. E va sempre ricordato di indicare che il trasferimento rappresenta un prestito senza alcun tasso di interesse: altrimenti si rischiano controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate.

Questo vuol dire che si tratta di un prestito infruttifero: il trasferimento di denaro non prevede il pagamento di spese o interessi e quindi nessun guadagno per l’ordinante. Per una maggiore precisione, può essere utile inserire nella causale quale sia il rapporto che lega ordinante e beneficiario (se di parentela o di semplice amicizia).

Può succedere che si sbagli nella compilazione della causale di un bonifico per un prestito: non si tratta comunque di un errore che inficia la validità del bonifico e nemmeno che sicuramente si rischia un controllo da parte dell’Agenzia delle Entrate. Bisogna ricordare che si tratta di un errore colposo non di un illecito doloso: in ogni caso è meglio sempre porre la massima attenzione nella compilazione della motivazione, proprio per evitare questo tipo di problemi. 

Regalo

Quando si parla di regalo si tratta del trasferimento di denaro che non prevede una restituzione (lo stesso vale per una donazione in denaro). Un regalo dovrebbe essere effettuato con un’operazione semplice, ma se si sceglie lo strumento del bonifico, in ogni caso bisogna porre la massima cura nello scrivere la dicitura da inserire nella motivazione.

In effetti soprattutto l’Agenzia delle entrate tende a non occuparsi degli scambi di denaro fra i membri della stessa famiglia. Disporre un bonifico da un genitore a favore di un figlio è ritenuta una pratica normale, come l’eventuale scambio di somme fra marito e moglie. Ovviamente, una maggiore attenzione viene posta dal fisco nel momento in cui il trasferimento di denaro si verifica fra soggetti che non sono membri dello stesso nucleo familiare.

Si tratta di una situazione che può ricadere sotto la lente dell’Agenzia delle Entrate, durante il lavoro svolto per evitare che si verifichino dei pagamenti per attività che sfuggono al controllo del fisco. Per evitare problemi, nel momento in cui si regala una somma di denaro attraverso bonifico oppure si è il beneficiario di questo tipo di donazione diventa importante prevedere di inserire una causale dettagliata per l’operazione.

Essere precisi e specifici in questo caso è molto importante: infatti una casuale corretta permette di identificare come regalo la somma che viene trasferita attraverso un pagamento. Una dicitura precisa può essere il modo di evitare una richiesta di chiarimenti o , peggio, un accertamento da parte dell’Agenzia delle Entrate. Attenzione però a non scendere troppo nello specifico: per esempio, sempre in caso di regalo, non serve indicare il motivo particolare per cui questo regalo è effettuato.

Si può pensare al caso di un regalo fatto a un amico oppure a un fratello che ha aiutato in lavori di ristrutturazione fatti in proprio: in questo caso non è necessario inserire questa motivazione, ma solamente il tipo di legame che esiste fra ordinante e beneficiario.

Affitto

Per quel che riguarda il pagamento di una locazione, possono essere previste diverse forme per effettuare questo pagamento. In alcuni casi potrebbe essere il locatore, tramite l’inserimento di una specifica clausola nel contratto di affitto, a richiedere una forma precisa di pagamento per il canone di locazione, indicando il bonifico, soluzione che viene spesso scelta da chi affitta un immobile per diversi motivi. In particolare, il bonifico rappresenta un sistema di pagamento sicuro e rapido, considerando che i tempi di accredito viaggiano ormai normalmente fra gli 1 e  2 giorni lavorativi.

Anche in questo caso è importante inserire una corretta dicitura nella causale: in primo luogo perché diventa la prova di aver adempiuto correttamente agli obblighi derivati dal contratto e anche perché fornisce una giustificazione a un trasferimento di denaro che viene effettuato a intervalli regolari fra due soggetti. Per specificare meglio la causale può essere utile precisare alcuni aspetti.

Il primo è quello di scrivere che il trasferimento di fondi serve per pagare un  canone di locazione (si può scrivere anche semplicemente “pagamento affitto“). Poi è utile indicare per quale mese e per quale anno è stato effettuato il bonifico. Se il locatore è una persona giuridica ed emette fattura per il canone di locazione, è utile anche inserire i dati che identificano la fattura.

Bonifico senza causale

Non esiste un obbligo legale di inserire una causale in un bonifico, anche se questa manca non viene inficiato la validità del bonifico: questo sia che si proceda a un bonifico online, sia che si effettui un bonifico allo sportello della propria banca. Un bonifico senza causale è assolutamente lecito e non è obbligatoriamente sottoposto a un controllo da parte dell’Agenzie delle Entrate o di altre autorità fiscali.

Nonostante esista sempre la possibilità di non inserire una causale nel bonifico è sempre meglio inserirla ed essere il più dettagliati possibile: in questo modo si evitano le richieste di chiarimenti da parte delle autorità fiscali e la causale rimane come documento atto a dimostrare perché è stato effettuato un determinato pagamento.