Pos Obbligatorio: regole e sanzioni

Avere un Pos è obbligatorio già da anni, per commercianti e professionisti. La legge del 2012, che ne ha disciplinato l’obbligo a partire dal 2014, in realtà però non prevedeva sanzioni per il suo mancato utilizzo.

Quindi gli esercenti, pur avendo un Pos, potevano rifiutare all’occorrenza di utilizzarlo, soprattutto ad esempio se si trattava di incassare piccoli importi.

La legge approvata nel 2019 e in vigore da quest’anno, ha introdotto allora delle sanzioni. Tali misure equivalgono nella fattispecie a 30 euro di multa e al 4% del mancato transato. Tali sanzioni sarebbero dovute entrare in vigore il 1° luglio 2020 ma alla fine sono state sospese.

Lotteria degli scontrini

Per indurre comunque gli esercenti a utilizzare il Pos, è stata allora introdotta la cosiddetta lotteria degli scontrini. Si tratta di uno strumento per contrastare l’evasione fiscale: il privato che si reca in negozio per l’acquisto di un prodotto è incentivato dal richiedere sempre lo scontrino perché può partecipare ad una vera e propria lotteria nazionale, con tanto di premi. Se poi utilizza il Pos, la possibilità di vincita è doppia.

Ad ogni modo, anche la lotteria degli scontrini è stata sospesa al momento e non entrerà in vigore a partire dal 1° luglio.

La tematica è dunque complessa e merita un approccio chiaro per organizzare le informazioni.

Vediamo dunque quali sono le regole, chi è tenuto a seguirle e cosa può succedere se si rifiuta la richiesta di un cliente di utilizzare il Pos.

Recentemente nell’articolo miglior pos mobile , abbiamo fatto un analisi dei più popolari pos attivabili direttamente online.

Le regole da rispettare per l’obbligo del Pos

Pos obbligatori regole e sanzioni

Ribadiamo dunque che avere un Pos è obbligatorio per legge già da anni. Quindi se l’attività commerciale è di nuova apertura, deve dotarsi di un Pos.

Nella fattispecie, hanno l’obbligo di avere il Pos:

  • I ristoratori
  • Gli artigiani
  • Tutti i commercianti
  • Gli operatori del turismo e delle strutture ricettive
  • I professionisti a contatto con il pubblico come gli avvocati ad esempio, gli psicologi, i medici
  • I lavoratori autonomi con partita Iva, come ad esempio le estetiste e i parrucchieri

Non sono invece obbligati ad avere il Pos, i benzinai e i tabaccai nonché i professionisti che non hanno contatto con il pubblico ma che lavorano per conto terzi (come succede ad esempio negli studi associati).

I soggetti interessati dunque, per adeguarsi alla normativa, devono dotarsi di un Pos. Altro non è che un lettore di carte che consente ai clienti di poter pagare, in via elettronica, i loro acquisti all’interno di un punto vendita. Il termine Pos infatti significa letteralmente (traduzione dall’inglese) punto di vendita (Point of Sales).

Grazie al Pos è possibile accettare pagamenti sia con carte di credito che di debito (il comune bancomat). Questo può essere anche contactless e quindi autorizzare il pagamento fino a 25,00 € in pochi secondi, senza neppure bisogno di digitare il Pin.

Come adeguarsi alla normativa

Per ottenere un Pos, esistono due modalità principali.

Sottoscrivere un contratto con un istituto bancario

Si tratta del Pos tradizionale, quello con base fissa su cui va riposto e che si collega alla linea telefonica. Questa tipologia di dispositivo ha dei costi da sostenere a fronte di una serie di servizi offerti.

Innanzitutto è prevista una spesa una tantum per l’installazione, che deve avvenire tramite l’intervento di un tecnico. C’è poi un canone mensile da corrispondere per il noleggio dell’apparecchiatura.

Inoltre ad ogni transazione eseguita con il Pos si applicano delle commissioni che, a seconda del contratto firmato, possono essere fisse o percentuali (oppure una combinazione delle due).

Infine, in alcuni casi, può esserci un costo addebitato anche per la disinstallazione del Pos ed eventualmente per la sua manutenzione o assistenza tecnica.

Acquistare un Pos mobile

Sono tante le società che oggi vendono dei Pos portatili da utilizzare in autonomia grazie al collegamento con il proprio smartphone. È possibile acquistare il Pos che quindi diventa di proprietà, senza dover dunque corrispondere il canone mensile di affitto.

Il prezzo delle commissioni e anche di solito inferiore a quello delle banche tradizionali, come abbiamo visto sul miglior pos mobile.

Inoltre non c’è bisogno della linea telefonica, in quanto il Pos funziona grazie all’App gratuita da scaricare sul proprio cellulare (o anche tablet). Inoltre non sono previsti costi di installazione né di attivazione, perché le operazioni si svolgono da remoto senza la necessità di un tecnico qualificato.

Per quanto riguarda le spese da sostenere restano le commissioni, che anche in questo caso possono essere fisse oppure calcolate in percentuale sulla somma pagata (è una scelta che va ponderata in base alle proprie esigenze e al numero di pagamenti elettronici che si stima di effettuare).

Infine, è bene sapere che per tipologie particolari di lavoratori esisto i Pos Gsm Gprs, come per esempio Axerve Easy Pos o myPos, i quali sfruttano la connessione GPRS direttamente del POS e per tale motivo funzionano sempre, anche se non c’è campo con lo smartphone. Per tale ragione sono i Pos più indicati per chi lavora in mobilità, come i tassisti ad esempio oppure idraulici o elettricisti che si recano a domicilio e possono capitare in zone poco coperte dalla rete telefonica del cellulare.

Pos obbligatorio: sanzioni

Come già sottolineato, sia le sanzioni per il mancato utilizzo del Pos sia la lotteria degli scontrini, per la lotta all’evasione fiscale, sono state sospese e rinviate a data da destinarsi.

Cosa succede dunque se il commerciante, pur avendo il Pos (perché obbligatorio) rifiuta di utilizzarlo e pretende il pagamento in contanti?

Ebbene la legge dice che non è possibile chiedere al cliente, sprovvisto di contanti, di andare a prelevare ad uno sportello ATM per saldare il suo debito.

Infine, per quanto lo Stato non preveda una multa a carico dell’esercente, va detto che il privato cittadino, di fronte ad un episodio di questo genere, può segnalare l’accaduto alla Agenzia delle Entrate. Questo ovviamente aumenterà la possibilità che gli agenti della Finanza arrivino in negozio per eseguire i dovuti accertamenti fiscali riguardanti l’attività.