Delega della cessione del quinto: come funziona

Può accadere che, nonostante si sia calcolata alla perfezione la propria esigenza finanziaria e la si sia ottenuta attraverso un prestito contro la cessione del quinto dello stipendio o della pensione, ci sia un ulteriore bisogno di liquidità.

In una situazione di questo tipo l’unica possibilità disponibile per chi abbia acceso un prestito dietro la cessione del quinto è quella della delega della cessione del quinto (meglio conosciuta come prestito delega). Per il calcolo cessione del quinto puoi fare invece riferimento all’altro nostro articolo.

Prestito Delega: di cosa si tratta

Questa soluzione di finanziamento costituisce un’alternativa alla cessione del quinto o, meglio, una sua appendice. Poiché, per legge, non è possibile usufruire di due cessioni del quinto dello stipendio contemporaneamente, il Presitito Delega costituisce una “scappatoia” approvata dalla legge.

Questa soluzione alternativa si basa sul fatto che la legge, pur proibendo, come detto, due cessioni del quinto contemporaneamente, non proibisce che esistano due trattenute sullo stipendio che vadano sotto nomi diversi.

Di fatto il Prestito Delega non è altro che uno strumento di credito simile alla cessione del quinto. Uguale è, infatti, il calcolo della rata; uguali sono anche i tassi fissi di interesse e la durata massima di 120 mesi. Anche in questo caso, poi, la rata è pagata direttamente dal datore di lavoro trattenendola dallo stipendio, come nella cessione del quinto.

Dalla cessione del quinto però, il Prestito Delega si distacca su altri punti, differenziandosi per alcuni aspetti peculiari.

  1. È precluso ai pensionati e può, quindi, essere richiesto solo da lavoratori dipendenti.
  2. La cessione del quinto costituisce un diritto del lavoratore al quale il datore di lavoro non può opporsi. Il Prestito Delega, al contrario, non costituisce un diritto. Questo significa che il datore di lavoro ha il diritto, a causa dei motivi i più vari, di negarlo.
  3. La cessione del quinto ha sempre la precedenza sul prestito delega. Ciò significa che il TFR depositato in azienda servirà da garanzia per il saldo del debito, ad esempio in caso di licenziamento. Solo successivamente esso potrà essere eventualmente utilizzato per un eventuale saldo del prestito delega.

Soluzioni alternative alla delega

Esistono dei casi in cui la strada del prestito delega non è percorribile. Un’opposizione del datore di lavoro alla concessione del Prestito delega o la necessità di ulteriore liquidità da parte di un pensionato che non può accedere al prestito delega, costituisce certo un impedimento. Si potrà, in questi casi, ricorrere sempre al rinnovo della cessione del quinto. Caso, questo, che presenta alcune regole che devono assolutamente essere rispettate. Ad esempio l’aver pagato almeno il 40% del debito residuo oppure, se il prestito iniziale ha una durata uguale o inferiore ai 60 mesi, il rinnovare il prestito con una nuova durata di 120 mesi.

Questa seconda opzione farà sì che la regola del 40% non sia più valida, favorendo l’accesso al prestito in maniera altrettanto semplice.

A fronte di soluzioni di questo tipo, non sarà difficile scegliere la strada migliore per potersi garantire un’estensione della liquidità e poter, così, sentirsi più liberi di effettuare piccoli investimenti e spese quotidiane che, in altro modo, sarebbero precluse.